Scalea, un altro scempio

"Spesso si legge: "Luoghi incantevoli e scenari paesaggistici “mozzafiato”, i primi ad essere rovinati dalla mano scellerata (sic!) dell’uomo !!!".  A Scalea,  al confine con il territorio di San Nicola Arcella, alla Baia del Carpino presso Capo Scalea un geosito  di vera e rara bellezza,   il promontorio denominato la “Sicculilla” caratterizzato da macchia mediterranea e da roccia modellata solo dall’azione erosiva del mare, è stato radicalmente trasformato in un’area di sosta, attrezzata (sic!) con due pseudostrutture coperte, evidentemente realizzate “di fretta” (!), con relativa area antisante, “arredata” con sedie e tavoli di plastica, per servire e consumare pasti e bevande.  Il tutto, nella totale assenza di permessi e autorizzazioni, in regime di totale anarchia.   E’ la denuncia di Cardillo e l’analisi del consigliere comunale di Scalea Palmiro Manco che
interviene sulla vicenda. Una area che peraltro e' prevista entri  nell’area del “Parco marino Riviera dei Cedri” .  La maccia mediteranea e due milioni di anni spazzati via senza alcun criterio - dice Manco - che promette che sarà inoltrata un’interrogazione affinche' gli organi preposti (sic!)  intervengano per le proprie competenze, ordinando il completo ripristino della stato dei luoghi.
Un simile scempio era sul punto di essere perpretato sulla macchia mediterranea lungo un canalone prospiciente la Torre Saracena di San Nicola Arcella, dove e' intervenuta, con il sequestro della zona, la Procura della Repubblica.

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