Piccoli Comuni, Rendiconti al dunque!

Liquidare i fomitori entro 30 giomi. Al massimo 60, per la Pubblica amministrazione.  Chi sgarra sarà punito in automatico, a partire dal giorno successivo alla scadenza, senza neanche la costituzione in mora (la richiesta scritta aI debitore), con un interesse dell'8% da sommare aI tasso di riferimento BCE (ora allo 0,75%). Le nuove regole europee sui pagamenti entrano finalmente anche nell'ordinamento italiano. Si applicheranno a tutti i contratti tra imprese o con la P.A., a partire dal primo gennaio del 2013. E proveranno a stroncare il malcostume più diffuso nel Paese per i cronici ritardi. Se il debitore è la P.a.  il tetto dei 60 giomi non può rnai essere superato. Eventuali scappatoie inserite nelle clausole contrattuali saranno punite con la nullità, se gravemente inique». Non servirà dunque escludere il pagamento degli interessi di mora o il risarcimento dei costi. Né predeterminare una data di ricevimento della fattura. In tutti questi casi il giudice dichiara la nullità d'ufficio. Questa nuova (e santa) norma produrrà qualche scatafascio in quei piccoli comuni che per prassi non pagano i fornitori, specie quelli istituzionali (p.e. la SoriCal per il  Tirreno Cosentino).
La festa è però finita anche per quei comuni che hanno la pessima abitudine di nascondere i conti, per far credere che tutto va bene  è stata spazzata via dal Decreto Legge n.174/2012  [ ..... ],  sia perché i responsabili di dissesti amministrativi saranno interdetti e non candidabili per dieci anni, a qualsiasi livello,  sia perché i controlli preventivi della Guardia di Finanza e della Corte dei Conti (art.148) aumenteranno le responsabilità di chi assume decisioni.
Senza mettere in conto la direttiva che impone ai comui la svalutazione del 25% degli attivi (monte crediti)  già dal prossimo Rendiconto.
Ma manderà al default molti comuni  sopratutto la proposta di Bassanini che prevede che i  debiti  non saldati entro la data prevista e rinegoziati dalle pubbliche amministrazioni con i fornitori, debbano essere considerarati alla stregua di finanziamenti e non più come fatture da saldare.

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