Sul Tirreno l'avvio della stagione estiva fatica a far intravedere spiragli positivi. Probabilmente per problemi dovuti alla crisi che spinge, chi c'è lo ha, a tenersi stretto il lavoro. Ma, secondo alcuni operatori turistici, la falsa partenza è anche dovuta ad una scarsa e disordinata promozione.
Un albergatore afferma: «Si insegue in modo disomogeneo e quasi mai con oculata programmazione la solita Borsa internazionale del turismo di Milano, poi quasi niente nel corso dell'anno. Puntualmente, a inizio stagione, vengono risollevati i problemi di sempre come, purtroppo, il mare sporco. Vedo che i sindaci si uniscono, con forte ritardo – sostiene l'albergatore – rispetto alla programmazione dell'estate. Incontrano il presidente Scopelliti, in gran segreto, senza coinvolgere le categorie, per discutere di questioni che purtroppo sono già note e che, lo ripetiamo ormai troppo spesso, andrebbero affrontate nei mesi invernali con forza e decisione. Eppure, ad ogni avvio di stagione spuntano come funghi, i problemi della spazzatura, del mare sporco, della carenza d'acqua della viabilità. Il mare sporco, la qualità dell'acqua – sostiene l'albergatore – è una questione da sempre discussa e quasi mai affrontata in termini risolutivi.
Una maggiore presa di carico delle proprie responsabilità degli amministratori locali permetterebbe
il non ripetersi di eventi capitati per esempio a San Nicola Arcella lo scorso 24 agosto con sversamento a mare dei reflui di un depuratore privato in avaria o l'evento dello scorso 25 giugno descritto con orrore da un ospite delle nostre spiagge. Basterebbe da parte delle amministrazioni comunali imporre, insieme alla approvazione del progetto, la certificazione annuale di buon funzionamento delle fosse settiche e dei depuratori privati da parte di tecnici abilitati dai comuni ad inizio stagione con costi a carico del privato.