La verità è che molti comuni, specie quelli piccoli, non hanno capacità di avviare autononamente la riscossione per incapacità nel gestire i propri ruoli. diventando così i veri colpevoli del caos e della tensione con i cittadini, difficoltà che il tempo che viviamo accentua e che qualche istituzione interessata fomenta.
Il compito di Equitalia, dettato da una apposita legge, è quello di riscuotere, i ruoli emessi dai suoi clienti Agenzia delle Entrate, INPS, Comuni, ecc., con regole comuni,
a differenza di quanto avveniva prima della sua costituzione con 40-50 diverse società bancarie di riscossione.
Le regole di riscossione, gli aggi, le more, gli incredibili interessi applicati, e non ultimo, le cosidette "ganasce agli evasori" e la messa all'asta delle case, sono regolati da apposite leggi dello Stato. E poi il compito di fare la caccia agli evasori non è di Equitalia ma dei comuni e dell'Agenzia delle Entrate.
Il vero obiettivo dovrebbe essere annullare quelle leggi, scritte dagli stessi politici che ora fiancheggiano la rivolta, che permettono, o forse addirittura impomgono, ad Equitalia il tirannaggio tanto odiato.
La reazione di chi attacca Equitalia è perciò assolutamente fuori posto e, forse, strumentale. Una reazione di pancia che nasconde errori, omissioni o interessi di altri, specie dei comuni che con le proprie inefficiente mettono in giro quelle famigerate cartelle pazze che creano tanto odio da diventare violenza.
Avete mai ricevuto una delle 4.300 multe per eccesso di velocità che permettono, attraverso l'utilizzo di un cavillo offerto dal Codice stradale, al comune di Praia a Mare di incassare 700.000 euro all'anno solo mettendo sulla s.s. 18 una macchina con due vigili ed un apparecchio di rilevazione mobile?