I difensori della Marlane, gli studi di due grandi oratori del foro italiano, Ghedini e Pisapia, ripercorrono strade a loro già noti (ic!) cercando di spostare il processo a Vicenza e a estromettere dal dibattimento il sindacato, lo Slai cobas, che dal primo momento è stato vicino ai lavoratori e alle loro famiglie
Ma forse cercano addiritura la prescrizione, se questo fosse possibile, viste le, ormai, innumerevoli eccezioni e rimandi delle udienze già fissate.
"Non sembra essere interesse degli avvocati difensori avere una sentenza, dice Stefano Federici, una sentenza su un fatto talmente grave che dovrebbe smuovere le coscienze di ogni cittadino…a prescindere dal ruolo che svolge.
Ai tentativi della difesa di prolungare i tempi del processo risponde l’avv. Senatore, che rappresenta decine di lavoratori ammalati, famiglie di defunti e lo Slai Cobas: “Gli autori, i responsabili della morte di oltre 160 persone, per patologie tumorali derivanti dai danni ambientali per l’uso di sostanze cancerogene, devono essere giudicati dove hanno commesso il fatto”.
"Un processo senza nessuna eco mediatica che si sta svolgendo in quel profondo Sud abbandonato da uno Stato capace solo di imporre gabelle".