Praja a mare, la politica vieta di ammalarsi


Vietato ammalarsi nell’Alto Tirreno cosentino. Il commissario regionale della Sanità Calabrese, Giuseppe Scopelliti, ha deciso che dal prossimo 01 gennaio 2012 al Presidio Ospedaliero di Praia a Mare, non potranno essere effettuati ricoveri.  “Significa – dichiara in una nota stampa il direttore sanitario del nosocomio Praiese, Vincenzo Cesareo – che quello che era l’ospedale che non presentava passività economiche, unico nel Meridione d’Italia, dove era possibile godere di prestazioni di livelli accettabili, dove non c’era contenzioso per errori medici, che era situato in una vasta zona distante oltre 60 Km dal più vicino ospedale pubblico, deve essere dismesso e diventare un Centro assistenziale di Primo Intervento, cioè un poliambulatorio con limitate attività diagnostiche (Radiologia e Laboratorio Analisi, Emodialisi, ambulatorio oculistico).
Viene, insomma, mortificato, ancora una volta – fa presente Cesareo – il popolo bue attraverso il diniego del diritto alla salute, costituzionalmente previsto dall’art. 32 e dagli art. 2 e 3 della stessa costituzione! Un accorato grazie – afferma sarcasticamente Cesareo – sento il dovere di rivolgerlo alla classe dirigente regionale e nazionale, ma anche alla mancanza di sensibilità sinora dimostrata appunto dal predetto popolo bue, i quali, da oltre un anno, cioè da quando il commissario regionale ha presentato il piano di rientro dal debito sanitario, nulla di serio e di concreto hanno fatto per contrastare l’infausta programmazione!”

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