Fiume Noce tra incontri, elusioni e scontri

L'attenzione sul problema dell'inquinamento del Noce è divenuta problema comune, in positivo o in negativo.
“Lotteremo contro l’inquinamento del fiume Noce e lo faremo anche per tutti coloro che stasera sono rimasti al riparo nelle loro case”. Qualche sindaco del territorio è rimasto a casa.
Nonostante l'incipit del sindaco di Tortora Pasquale Lamboglia al dibattito sullo stato di salute delle acque fluviali e marine del territorio "San Sago e dintorni, l’ecosistema fiume Noce", svoltosi recentemente a Tortora, non è mancata la denuncia contro il possibile inquinamento provocato da reflui mal trattati delle cittadine della valle del Noce e degli effetti che questo stato di cose ha sul mare e sul turismo del Golfo di Policastro calabrese.
Anche i rappresentanti delle forze di minoranza del Consiglio comunale hanno inteso partecipare: Giovanni Pagano di Nuovamente Tortora ha chiesto una ordinanza di chiusura degli impianti di San Sago e Raffaele Papa di Tortora nel cuore che ha ribadito la necessità che i comuni interessati dal corso d’acqua finanzino un organismo di vigilanza costante sul fiume Noce. Anche Biagio Benvenuto, rappresentante in assise Tortora città democratica, lista espressione della precedente Giunta Silvestri, assente, ha dichiarato il proprio interesse al problema. Ulderico Pesce, animatore della protesta, ha sottolineato con un filmato come all’inquinamento del Noce partecipino anche i depuratori comunali dei centri dell’intera valle fluviale.
Pippo Di Fazio ha letto e poi consegnato a Pasquale Lamboglia un documento programmatico redatto dal Gal Allba, gruppo d’azione locale lucano.
Per intanto l'amministrazione comunale di Tortora ha deciso di rescindere il contratto con l'attuale gestore “Abbiamo ereditato la Smeco dalla precedente gestione – ha detto Lamboglia – ma siamo totalmente insoddisfatti del loro operato. A breve rescinderemo il contratto con loro e entro l’anno nuovo – ha concluso – avremo un nuovo gestore della depurazione”.

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