Sanità, un piano tutto da ridiscutere

Ancora una volta le fasce più deboli della società sono penalizzate dal  Piano di rientro sanitario che non taglia gli sprechi e le spese inutili ma, in questo caso, le prestazioni di riabilitazione, in attuazione del decreto 22/2011 della regione Calabria e delle direttive della struttura commissariale,  riducendole rispetto al reale fabbisogno del territorio a solo 9 mesi e non per tutto l’anno,  in contrasto con il   principio della continuità assistenziale e dei livelli essenziali di assistenza, garantiti dalla legislazione vigente. 
Secondo gli operatori e le famiglie la riduzione delle prestazioni si ripercuoterebbe negativamente sull'occupazione e favorirebbe e moltiplicherebbe, inevitabilmente, il fenomeno della migrazione sanitaria verso strutture extraregionali, cosa che sembra tanto preoccupare il presidente Scopelliti.
Le Amministrazioni Comunali di Tortora, San Nicola Arcella, Aieta,  Papasidero, Scalea, Grisolia, Maierà, Diamante, Belvedere Marittimo, Sangineto, Cetraro, Acquappesa, Guardia Piemontese, Fuscaldo, Sant’Agata d’Esaro hanno manifestato la loro ferma preoccupazione ed espresso  solidarietà attraverso apposite delibere.
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  • il Quotidiano - domenica 18 settembre
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