Fiume Noce, il pasticcio San Sago

La giunta Lamboglia ha notificato  al Tar di Catanzaro  il ricorso contro  l’autorizzazione rilasciata dalla Provincia di Cosenza,  alla Società “La Recuperi Srl”,  per la realizzazione di un mega impianto di compostaggio e recupero inerti da ubicarsi nel Comune di Tortora,  in località San Sago.
Alla base del ricorso eccezioni sopratutto in ordine alla compatibilità urbanistica dell’impianto e del suo impatto ambientale. Il mega capannone  dovrebbe essere edificato in zona agricola e senza tener conto, come piu' volte evidenziato dal primo cittadino Lamboglia, che ad appena 300 metri  dal luogo dove dovrà sorgere,  esiste il SIC (Sito di Importanza Comunitaria)  “denominato Valle del Noce e individuato con i decreti del Ministero dell’Ambiente del 5 luglio 2007, del 3 luglio 2008 e del 30 marzo 2009”. Nel  ricorso al Tar vengono ben evidenziate le motivazioni di carattere ambientale.

Il sito in questione, infatti,  è particolarmente delicato in quanto su di esso vivono specie protette dalla Direttiva n. 92/43 CEE Habitat come il Lupo, (Canis Lupus), la Puzzola (Mustela Putorius), il Gatto Selvatico Europeo (Felis Silvestris), il Moscardino (Muscardinus Avellanarius), il Cervone (Elaphe Quatuorlineata) e la Tartaruga Greca (Testudo Graeca). Inoltre sul sito vive la Lontra (Lutra Lutra), specie particolarmente protetta e definita prioritaria dalla direttiva europea. Ma sopratutto scorre il fiume Noce che sfocia in una zona di mare turisticamente rilevante e densamente popolata. “In situazioni del genere – conclude il documento- la Direttiva Habitat prevede che la realizzazione di un impianto potenzialmente pericoloso può essere giustificata soltanto per motivi imperativi di rilevante interesse pubblico.

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